Bankruptcy law and banking crises in Italy (c. 1890-1938)
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Abstract
Il presente lavoro analizza la relazione fra l'evoluzione della legge fallimentare in Italia e la gestione delle più rilevanti crisi bancarie del cinquantennio 1890-1938. L'articolo prende in considerazione principalmente due prospettive. La prima è rappresentata dall'analisi dell'efficienza degli strumenti legislativi nella gestione delle varie crisi. Il secondo dall'influenza dei successive episodi di instabilità bancaria nella più generale evoluzione della legge fallimentare. L'analisi delle crisi degli anni '90 del XIX secolo, del 1907, degli anni '20 e '30 del XX secolo mostra come i vari episodi abbiano influenzato, del tutto o in parte, l'evoluzione della legge. Al tempo stesso, lo studio mostra come le varie crisi siano state gestite di volta in volta con strumenti al di fuori, e talvolta in contrasto, con la normative vigente, a dimostrazione dell'incapacità del legislatore italiano di fornire degli strumenti percepiti come efficienti. Infine il saggio mostra come tale percezione non fosse in contrasto con i risultati ottenuti durante i vari episodi. Nel lungo periodo, infatti, l'impianto della normativa fallimentare si dimostrò lontano dal raggiungimento di un sufficiente grado di efficienza. In primo luogo i responsabili delle varie crisi, anche in caso di reati penali, non furono mai efficacemente perseguiti. Migliori risultati vennero conseguiti sul piano della stabilizzazione del mercato, anche se a prezzi molto alti in termini di coinvolgimento dello stato e non sempre rispettando le priorità dei creditori.