Stefano Fenoaltea Carlo Ciccarelli

Mining Production in Italy, 1861-1913: National and Regional Time series

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Abstract

Questo articolo presenta serie nazionali e regionali della produzione mineraria (intesa in senso ampio, escludendo cioè le sole cave), sia in unità fisiche, sia in valore aggiunto a prezzi 1911; le stime del valore aggiunto sono calcolate sia con il criterio corretto, che esclude il valore delle riserve consumate, sia secondo il criterio convenzionale della contabilità nazionale, che non lo esclude. Le serie nazionali, che correggono e completano quelle già disponibili, documentano la nota importanza dello zolfo, seguito a distanza da alcuni minerali metalliferi (zinco, piombo, ferro), dal sale marino, dalle acque minerali. La produzione complessiva cresce a ritmi sostenuti fino al 1905, per poi ricadere con la crisi dello zolfo. La quota della produzione mineraria sulla produzione industriale complessiva, sempre di pochi punti percentuali, aumenta rapidamente negli anni Sessanta e Settanta. Fino alla fine del secolo tale quota rimane relativamente stabile; negli anni successivi, con la forte crescita delle altre industrie e poi la crisi dello stesso settore, si riduce per ritornare infine ai livelli iniziali. Le serie regionali sono affatto nuove. Evidenziano la forte concentrazione della produzione in tre sole regioni: nell'ordine, la Sicilia, con quasi metà della produzione complessiva, la Sardegna, con un quarto circa, e la Toscana, con un ottavo. L'importanza delle miniere nell'economia regionale era invece massima in Sardegna, ben minore in Sicilia, e ancora minore in Toscana.

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