The Invention of Microhistory (VIII Lettura Carlo M. Cipolla)
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Abstract
In Italia la microstoria è stata tenuta a battesimo da Carlo Ginzburg, Edoardo Grendi e Giovanni Levi che hanno trovato un punto di incontro insostituibile nella rivista Quaderni Storici. A questi pionieri si sono aggiunti altri studiosi italiani che, insieme a qualificati storici d'oltralpe, hanno alimentato la collana einaudiana "Microstoria" che ha acquisito nel panorama culturale del nostro paese una forte identità ed ha suscitato, come è accaduto ovunque, un vivace dibattito fra sostenitori ed avversari di questa corrente storiografica. Allargando lo sguardo al mondo anglosassone, a quello francese, al mondo latino-americano e all'Europa del nord si può osservare come la microstoria abbia lasciato ovunque impronte molto marcate. Questo approccio non è rimasto estraneo all'opera di Carlo M. Cipolla, uno studioso che nell'ultima parte della sua vita si è concentrato sulla storia di singole comunità - soprattutto toscane - colte nel momento in cui erano vittime di gravi epidemie come la peste o il tifo. Erano i frangenti nei quali l'opera di singoli uomini o di piccoli gruppi risultava determinante e giustifica, da sola, la microstoria.