Stephen R. Anderson Lea Brown Alice Gaby Jaqueline Lecarme

Life on the Edge: There's Morphology There After All!

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Abstract

Le proprietà morfosintattiche dei sintagmi vengono spesso realizzate ai margini dei sintagmi stessi, e per questo fenomeno sono stati proposti due tipi di analisi. Nel primo approccio, la marca morfosintattica è concepita come un elemento clitico che si aggiunge direttamente all'intero sintagma. Nel secondo approccio, invece, la marca morfosintattica è analizzata come un tratto flessivo delle parole realizzato morfologicamente sulla parola situata al margine destro o sinistro del sintagma. Una tale "morfologia marginale" ("Edge Morphology") necessita di nuovi meccanismi per trasmettere alla parola il tratto flessivo pertinente, nel caso in cui questa non sia la testa del sintagma. A questo proposito, nella letteratura specifica è stato invocato il meccanismo di "edge-feature" per l'analisi del possessivo "(')s" dell'inglese (danese, svedese, ecc.), anche se i dati sono totalmente compatibili con l'analisi clitica e, da soli, non motivano l'aggiunta di una "Edge Morphology" nella teoria linguistica. In questo articolo vengono considerati invece tre insiemi di dati (rispettivamente dalle lingue Nias Selatan, Kuuk Thaayorre e Somalo) per i quali l'analisi clitica è insoddisfacente, e che suggeriscono una spiegazione basata su "edge-features". L'articolo presenta, inoltre, i lineamenti generali dei meccanismi necessari alla fondatezza di questa spiegazione.

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