Un migrante della libertà: la Svizzera nel lungo esilio di Foscolo
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Abstract
Nel lungo esilio di Ugo Foscolo, esule "esistenziale" ancor prima che nella realtà storico-biografica, il periodo svizzero (marzo 1815-settembre 1816) presenta più motivi di interesse: alla difficoltà dei primi mesi caratterizzati da continui spostamenti, per sfuggire alle ricerche della polizia austriaca, subentra una relativa tranquillità, rasserenata dalla prospettiva di tornare – dopo un breve soggiorno inglese – alla amata prima patria, Zacinto. Fonte prima di informazione è l'epistolario, nel quale interlocutrice privilegiata di questi mesi è Quirina Mocenni Magiotti, la Donna gentile scrivendo alla quale Foscolo non solo traccia una sorta di "viaggio sentimentale" della Svizzera alla maniera di Sterne, ma anche compone veri e propri capitoli autobiografici che ipotizza destinati a un libricciuolo per i posteri.