Abstract

È a lungo invalsa l'opinione secondo cui l'Ars nova fu un chiaro prodotto della vita intellettuale parigina, mentre l'Ars subtilior fu un fenomeno sostanzialmente meridionale. Questo saggio raccoglie in parte le intuizioni di Ursula Günther sulla provenienza del ms. Chantilly 564 - uno dei testimoni centrali dell'Ars subtitlior - e tenta di dimostrare come anche questo movimento "manieristico" debba essere ascritto all'ambiente parigino. L'autrice smentisce alcune affermazioni dicotomiche sulla teoria e sulla pratica del ritmo nel XIV secolo, ed evidenzia la pluralità di trattamenti teorici, l'estensione della tradizione orale, e il flusso della pratica notazionale: tutti argomenti che convergono contro una netta distinzione tra le pratiche proprie dell'Ars nova e dell'Ars subtilior.