Antonietta Curci

Determinanti cognitive delle Flashbulb memories. Una revisione dello studio di Brown e Kulik

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Abstract

In 1977 Brown and Kulik defined flashbulb memories as vivid, detailed, and long-lasting memories for the circumstances in which people learned of surprising and emotional public events, such as the death of John F. Kennedy and Martin Luther King. The present study aims to replicate the original research work by Brown and Kulik, and focuses on flashbulb memories for both unexpected and expected events. Especially in case of expected events, a main role is expected to be played by the rating of exceptionality of the original event, instead of the rating of unexpectedness. The theoretical model proposed by Brown and Kulik is tested through the application of structural models to the memories for four expected and four unexpected events happened in the last ten years. The encoding factors and the rehearsal of the original event are found to have a higher impact for unexpected events. However, the Brown and Kulik's model of formation and maintenance of flashbulb memories does not seem to be confirmed in the present study. The exceptionality is found to be causally related to flashbulb memories for expected events and its impact can also be generalised to flashbulb memories for unexpected events. Nel 1977 Brown e Kulik definivano le "flashbulb memories" come ricordi vividi, dettagliati e persistenti delle circostanze di apprendimento di eventi pubblici sorprendenti e di grande impatto emotivo, come la morte di John F. Kennedy o Martin Luther King. Il presente studio costituisce una replica della ricerca di Brown e Kulik, e si concentra sul ricordo "flashbulb" di eventi attesi oltre che inattesi. Specialmente per gli eventi attesi, un ruolo determinante è ipotizzato per la valutazione di eccezionalità dell'evento, che si differenzia dalla semplice valutazione di inaspettatezza. Il modello teorico ipotizzato da Brown e Kulik è testato attraverso l'uso dei modelli di equazioni strutturali, applicati al ricordo di tre eventi pubblici inattesi e tre eventi pubblici attesi avvenuti negli ultimi dieci anni. I risultati confermano che le variabili tradizionalmente considerate predittrici del ricordo "flashbulb" - ossia i fattori di "encoding" e la reiterazione post-evento - hanno un impatto più consistente nel caso di eventi inattesi, ma il processo sequenziale di formazione e mantenimento delle "flashbulb memories" ipotizzato da Brown e Kulik non è pienamente confermato. L'introduzione della valutazione di eccezionalità tra i predittori tradizionalmente considerati si rivela proficua nel modello di formazione e mantenimento delle "flashbulb memories" per eventi attesi, e si dimostra generalizzabile rispetto al ricordo di eventi inattesi.

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