L'atteggiamento verso la pubblicità comparativa: efficacia persuasiva dei messaggi bilaterali
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Abstract
The effect of a comparative advertising on attitude toward the brand and on attitude toward the ad was studied. In the first experiment, a comparative and a not-comparative advertising of a fictitious brand of stroller for children has been presented to 160 subjects. Results demonstrate that subjects, when exposed to a comparative communication, are likely to scrutiny the persuasive message and the elaboration tend to be high. The analysis shows moreover that comparative advertising evokes a less favorable attitude toward the ad. In the second experiment, the persuasive effectiveness of a two-sided messages compared to one-sided message was verified. Finally, in the third experiment we hypothesize that a two-sided messages comparative advertising does not suffer the undesired effect found in the first study, that is the unfavorable attitude toward the ad. Like expected, results indicate that subjects exposed to a comparative communication with bilateral message have more favorable attitudes toward the brand and more favorable attitudes toward the ad than subjects exposed to not-comparative communication. Il lavoro documenta i pro e i contro di una comunicazione persuasiva presentata attraverso un format pubblicitario comparativo. Nel primo esperimento alcune pubblicità comparative e non comparative di una fittizia marca di passeggino per bambini sono state presentate a 160 soggetti. I risultati mostrano che i soggetti, se esposti ad una comunicazione comparativa, tendono ad una maggiore elaborazione del messaggio persuasivo, da un lato, ma provano un atteggiamento nei confronti della pubblicità in questione meno favorevole rispetto alla pubblicità non comparativa, dall'altro. Dopo aver verificato nel secondo studio l'efficacia persuasiva dei messaggi bilaterali rispetto ai messaggi unilaterali, il terzo esperimento testa l'ipotesi che la pubblicità comparativa supportata da un messaggio persuasivo bilaterale non subisca l'effetto indesiderato riscontrato nel primo studio, vale a dire l'atteggiamento sfavorevole nei confronti della pubblicità. Come ipotizzato, i risultati indicano che i soggetti esposti ad una comunicazione comparativa con messaggio bilaterale hanno atteggiamenti verso il marchio e atteggiamenti verso la pubblicità più favorevoli rispetto ad una comunicazione persuasiva non comparativa.