Against youthful errors: Literary palinodes and recantations of the learned as academic self-criticism
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Abstract
L'articolo esamina le conversioni radicali di tipo intellettuale, morale o spirituale e le trasformazioni espresse attraverso palinodie letterarie; si tratta inoltre del pensiero e delle ragioni di questi ravvedimenti nei quali un uomo riconosce umilmente i suoi errori ed espia, attraverso la palinodia, quelli che considera i suoi errori, di pensiero o d'azione. Perché questa confessione di peccato è espressa in un genere tanto sovversivo quanto la palinodia? Come si esprime? In che modo l'autore riesce ad essere coerente in una narrazione che include una deviazione tale da implicare due versioni di una medesima storia? Sebbene la correzione dei propri errori fosse considerata segno di saggezza, a condizione che le ragioni della ritrattazione fossero genuine, alcuni critici della modernità erano scettici riguardo agli improvvisi cambiamenti d'idea e suggerivano che la confessione dei propri errori fosse dovuta alla paura della morte o alla difesa della propria reputazione. Tali confessioni sarebbero state fallaci se il loro obiettivo principale fosse stato l'ottenimento di elogi presso le autorità o l'aumento dei propri meriti. L'articolo indaga la ricezione dell'idea di palinodia in contesti accademici moderni e si concentra su alcuni testi in latino del tardo XVII secolo che trattano di palinodie di intellettuali come forma di autocritica accademica.