Associate Editors: Alessandro Arrighetti e Fabio Landini, Università degli Studi di Parma
L’innovazione organizzativa rappresentata un terreno ampio di riflessione che è stato finora non ufficientemente esplorato. Nonostante alcuni lavori abbiamo messo in evidenza come l’innovazione organizzativa sia complementare a quella tecnologica (Lam e Lundvall, 2006, Schmitd e Rammer, 2007) e che fornisca un contributo rilevante all’aumento dell’efficienza e alle performance delle imprese (Polder et al., 2010; Konings and Vanormelingen, 2015) gli studi su questo tema, soprattutto per Italia, non sono numerosi.
Se poi si estende il tema fino a comprendere non solo le pratiche associate al processo decisionale interno all’impresa e alla gestione tecnica del processo produttivo, ma anche le innovazioni nella gestione del personale, il mutamento nelle relazioni con i fornitori e le politiche di marketing e di rapporto con i consumatori le conoscenze disponibili sono ancora più ridotte e tutt’altro che conclusive. L’adozione del terzo manuale sull’innovazione (Oslo 2005) ha reso possibile una almeno parziale convergenza i carattere metodologico che ha incentivato la raccolta sistematica di informazioni sul tema. Da qualche anno disponiamo, quindi, di informazioni che ci permettono di misurare il fenomeno almeno nei sui aspetti fondamentali, di esplorare i nessi tra innovazione organizzativa e le diverse componenti del cambiamento nell’impresa e infine di cominciare a valutare come la recessione abbia influenzato la composizione e la diffusione delle pratiche di innovazione organizzativa.
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