Abstract

Questo lavoro presenta i risultati di due esperimenti off-line sulla comprensione di diversi tipi di implicature di Quantità da parte di bambini italiani di età prescolare. Nella prima sessione del primo esperimento, ai bambini partecipanti sono stati inizialmente presentati due personaggi uno dei quali dava una risposta sciocca (meno o più informativa rispetto alle attese, violazioni della I e della II sottomassima di Quantità): i bambini dovevano capire quale personaggio dava la risposta sciocca. In una seconda sessione uno dei due personaggi chiedeva all'altro se aveva svolto compiutamente un compito assegnatogli in precedenza. Sulla base della risposta, che conteneva un termine attivatore di implicature scalari (quantificazionali o enciclopediche), i bambini dovevano decidere se il personaggio aveva compiuto interamente l'azione e se sì, premiarlo. In un secondo esperimento le condizioni della seconda sessione del primo esperimento venivano modificate presentando degli animali come personaggi e proponendo il confronto tra implicature scalari di tipo quantificazionale e di tipo ad hoc. I risultati mostrano che i bambini di età prescolare sono capaci di estrarre implicature scalari di tipo quantificazionale, enciclopedico e ad hoc; le implicature ad hoc vengono comprese da quasi tutti i bambini, suggerendo così una prevalenza delle abilità di elaborazione contestuale rispetto all'aspetto di inferenza pragmatica legata per default al significato di una parola appartenente a una scala lessicale. L'ispezione qualitativa dei dati rispetto al confronto tra implicature scalari quantificazionali e enciclopediche sostiene la proposta di una graduale formazione di un modello adulto di processamento delle implicature sulla base dell'interazione delle conoscenze semantiche e delle abilità inferenziali di tipo pragmatico con le abilità cognitive proprie di ciascuna fase evolutiva.