Gail Holst-Warhaft

Reorienting the Rebetika

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Abstract

In questo articolo considero alcuni fattori sociali e politici che hanno contribuito al revival del "rebetika" dell'Asia Minore e giungo alla conclusione che esso è parte di un generale recupero del loro passato "orientale" o ottomano da parte dei Greci. Sostengo che il primitivo "rebetika" del Pireo, come altre forme musicali urbane sviluppatesi all'incirca nella stessa epoca, è una forma ibrida con elementi della musica dell'Asia Minore innestati su elementi musicali locali. La percezione greca dello stile di Smyrna rebetika come "orientale" o non greco causò prima delle modifiche e poi la morte della tradizione dei "café aman". L'Oriente è stato esotizzato da Tsitsanis e distanziato dalla Grecia. Più tardi pose le basi di un nuovo stile ibrido di compositori occidentalizzati degli anni Sessanta, come Theodorakis. Negli anni Ottanta e Novanta ci fu un ritorno di interesse verso la musica dell'Asia Minore, interesse che prosegue ancor oggi. Tra i fattori che hanno contribuito a questo revival vi sono M.T.V., la World Music, la validità delle incisioni e i cambiamenti nella politica globale. Concludo che ogni "orientalizzazione" del "rebetika" riflette una relazione ambivalente dei Greci nei confronti della loro auto-percezione come Europei e Levantini.

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