Leandro Luigi Di Stasi Luciano Gamberini

Uno studio sul completamento amodale volumetrico in ambiente virtuale non immersivo

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Abstract

The present study investigates the effect of volumetric amodal completion with three-dimensional stimuli in non-immersive virtual environments. The main aim of our research is to verified the existence of the classical "effect" of amodal completion/ continuation using volumetric patterns and an innovative way of visualization and interaction with the stimuli. 72 participants examined twelve 3D stimuli. The figures are twelve cones with equal height and three different angle amplitudes in the vertexes [22,5°; 60°; 112,5°]. The cones vertexes are always inside spheres of various beam, in relation to four cover-ratio [4/5; 3/5; 2/5; 1/5]. Observers' task is the estimation of the cones' height. The results show a general dimensional effect of height contraction, which becomes clearer with the increase of the occluding figure's volume (spheres) or because of base angles enlargement. Lo scopo del seguente studio è indagare sull'esistenza di modificazioni sistematiche nella grandezza apparente di volumi, in condizione di completamento amodale, in ambiente virtuale non immersivo [AVNI]. In questi ambienti, gli oggetti 3D vengono visualizzati su monitor o schermi e l'interazione con gli stessi avviene mediante i normali strumenti di input (per esempio tastiera o joystick) del calcolatore. Nel presente studio, 72 soggetti hanno esaminato una serie di 12 stimoli tridimensionali, costituiti da coni di uguale altezza con differente ampiezza dell'angolo al vertice (variabile STIMOLO [22.5°; 60°; 112.5°]), compenetrati in sfere di diverso raggio (variabile COPERTURA [1/5:2/5; 3/5; 4/5; rapporto tra i volumi coprenti/coperti]). Ai partecipanti veniva chiesto di stimare l'altezza dei coni parzialmente occlusi. I risultati dell'esperimento mostrano un generale effetto dimensionale di contrazione dell'altezza del cono, che acquista maggior rilievo all'aumentare del volume della figura occludente e al crescere degli angoli alla base. Più che risolvere la controversia teorica, relativa ai meccanismi causali del fenomeno, l'intento della ricerca è quello di determinare se tali effetti possono essere estesi alle condizioni di AVNI. Da notare che in questo contesto la realtà virtuale è stata un semplice e comodo strumento, che ci ha permesso di affrontare lo studio dei fenomeni percettivi in un ambiente facilmente manipolabile, consentendoci un'adeguata costruzione delle condizioni sperimentali e un'accurata gestione delle variabili.

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